Vivere l’amore di coppia in pienezza e sincerità

Quando si parla di metodi naturali difficilmente si suscita interesse o curiosità. C’è chi dice che solo il nome sappia di vecchio e anacronistico; per alcuni, anche fra gli operatori di pastorale familiare, sono improponibili perché le giovani coppie non hanno le basi spirituali e antropologiche per approcciarli; i giovani, poi, ne ignorano completamente l’esistenza o ne hanno un’idea piuttosto negativa, considerandoli metodi inaffidabili.
Ma, allora, perché proporli ancora?
La risposta è tanto semplice, quanto ovvia: perché crediamo nell’uomocreato ad immagine e somiglianza di Dio. Ci sembra bello, allora, aiutare i giovani a riscoprire questa grande verità. E lo possiamo fare proprio a partire dal nostro corpo, in cui è iscritta una sapienza sulla sessualità.



Creandoci «maschio e femmina», Dio ha posto in noi fin dall’origine la tensione verso l’altro sesso. Tale tensione ci dice che la relazione è il costitutivo dell’umano: è con l’altro che la vita diventa buona e degna di essere vissuta, con l’altro accolto nella sua integrità e rispettato nella sua diversità, anche di ritmi fisiologici. Dunque l’unione coinvolge le intimità, le anime, le persone nella loro totalità e dona gioia e pienezza: vero compimento dell’amore è l’incontro dell’altro nella sua profondità spirituale e personale.
Questa è la felicità: portare a compimento la nostra vita, uscendo da noi stessi e, nella comunione con l’altro, vivere la verità dell’Amore e trovare Dio. L’esperienza amorosa si apre ad un futuro che è comunione da costruire e curare; una comunione che è dinamica perché dipende dal donarsi dei due reciprocamente.
Certo, tutto questo non nasce spontaneamente, ma richiede disponibilità a un’educazione dell’affettività e della sessualità. I metodi naturali possono essere un’occasione per scoprire la ricchezza insita nella sessualità umana, come ci viene ricordato dalla Familiaris Consortio: «La scelta dei ritmi naturali comporta l’accettazione del tempo della persona, cioè della donna. E con ciò l’accettazione anche del dialogo, del rispetto reciproco, della comune responsabilità, del dominio di sé». (Familiaris Consortio, 32). Per questo l’amore richiede intelligenza e consapevolezza: la posta in gioco è alta. Forti di questa convinzione, la Fondazione Camen onlus (Centro ambrosiano metodi naturali), l’Azione Cattolica Ambrosiana, il Servizio diocesano per la Famiglia e la Felceaf (Federazione lombarda centri assistenza alla famiglia), con la collaborazione degli insegnanti del metodo sintotermico Camen dell’associazione «La Bottega dell’orefice onlus» e del Clomb (Centro lombardo metodo Billing) ripropongono il percorso «Imparare ad amare l’amore». Si tratta di un percorso di approfondimento sulla fertilità e fecondità di coppia che si svolge in 18 Consultori cattolici nel territorio della Diocesi di Milano ed è rivolto alle giovani coppie, fidanzati o già sposi. L’itinerario è strutturato in corsi di tre serate con la presenza di insegnanti di metodi naturali e di altri specialisti che aiuteranno i partecipanti a capire cosa sono i metodi naturali, a coglierne le basi scientifiche e fisiologiche e a percepire la loro adeguatezza per vivere in pienezza e sincerità l’amore umano.
Lo scopo è quello di dare la possibilità ai giovani di approfondire le tematiche della relazione di coppia, della generazione della vita, della paternità e maternità responsabili, della conoscenza dei metodi naturali per la regolazione della fertilità umana. È previsto un calendario da febbraio (a Merate e Saronno)a maggio (a Milano e Magenta) che offre un’ampia possibilità sia di date sia di sedi, così che si possa «sconfinare» dal territorio di appartenenza creando poi, per chi lo desidera, un legame competente anche per la successiva consulenza.
Chi fosse interessato può iscriversi direttamente presso la struttura scelta, la partecipazione è gratuita.

Avvenire - MILANO Sette - domenica 3 febbraio 2013
A CURA DI PAOLA E CLAUDIO FRESCHI
referenti del progetto «Imparare ad amare l’amore»